La storia è ancora da scrivere per il VeneziaMestre
Diciamoci la verità, ci avevamo preso gusto.. come se un VeneziaMestre schiacciasassi fosse quasi la normalità, anziché l’eccezione di una stagione tutt’altro che entusiasmante. E dal Marulla di Cosenza ci aspettavamo una sola e forte risposta alla domanda che ci balenava in mente dal post Modena: “Quanto ci teniamo al sogno playoff?”. Come se i mesi di sofferenza fossero già sepolti assieme a tutti i dubbi, le critiche, le polemiche ed il terrore vissuti dal popolo unionista in questo anno solare abbondante. Ma è così, accontentarsi non fa parte della mentalità del tifoso, volenti o nolenti, lottando contro la scaramanzia autoindotta, il nostro sguardo vola sempre più su, lì dove fino a poche settimane fa non osavamo nemmeno sbirciare. E la serena curiosità con cui abbiamo assistito alla sfida con gli amici calabresi si è però trasformata con il passare dei minuti in apprensione e tensione, come se qualcosa non tornasse, con la sensazione che probabilmente per raggiungere un traguardo tanto inaspettato, serva di più, parecchio di più. Nonostante il vantaggio, nonostante un avversario in difficoltà, l’Unione di Paolo Vanoli non ha dato la percezione di voler portare a casa i tre punti con tutto il cuore, con ogni cellula, come invece aveva ampiamente dimostrato negli ultimi trionfi. Una squadra a tratti leziosa che ha sfruttato poco e male il possesso palla concesso dagli avversari, insieme agli ampi spazi poco sfruttati dalle ripartenze arancioneroverdi. La giornata piuttosto opaca degli esterni, il ritorno sulla Terra di Magic ed una retroguardia spesso distratta hanno privato il VeneziaMestre di due punti che si sarebbero potuti portare a casa con maggior attenzione ed applicazione. Ma in fondo, capita. Ci sta infatti incappare in una giornata non indimenticabile dopo un periodo tanto intenso quanto pregno di soddisfazioni; è abbastanza comprensibile il fatto di voler amministrare le forze e le emozioni una volta raggiunto un obiettivo così importante; ed è indubbiamente lineare faticare al primo, vero, match estivo, con temperature e ritmi ardui da sostenere. E quando di fronte si trova un avversario in buona forma ed in disperata ricerca di punti, allora tutto appare terribilmente più faticoso e lontano. Ma anche in una partita non di certo trascendentale, i passi avanti dell’Unione di Vanoli si possono notare nella crescita di una squadra che continua ad apparire consapevole delle proprie qualità, trascinata da un bomber che in questo momento ì capace di trasformarsi in alchimista tramutando ogni pallone in oro puro. Tra le note positive anche un Ceppitelli più preciso delle ultime apparizioni, decisivo in particolare nei minuti finali. Tra le note negative, purtroppo, dei subentrati che non sono quasi mai riusciti a sterzare l’inerzia della sfida, quasi rassegnati al ruolo di comparse e dalle quali invece ci si aspetta un cambio di marcia in questi ultimi 180 minuti, se davvero si vuol provare ad alzare l’asticella delle speranze unioniste. Perché, sotto sotto, sognare è il sale della vita e realizzare quei sogni la soddisfazione più grande. In una città ridestata, in un Penzo ribollente di energia e voglia, sabato prossimo andremo a giocarci con mente libera e cuore puro le ultime chance di allungare la nostra stagione, fossi in voi non perderei l’occasione per vedere come andrà a finire questo pazzo, pazzo campionato!
Avanti Unione!