Troppi errori, non ci siamo VeneziaMestre

09.01.2022 14:19 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Troppi errori, non ci siamo VeneziaMestre

No. Così non va. E non è lo score ad abbattermi particolarmente, ma il modo in cui la squadra arancioneroverde ha deciso di abbandonare il match, sopraffatta ed abbattuta dagli errori colossali di alcuni suoi interpreti. Si sapeva che per prendere punti in sfide come queste ci vuole perfezione totale, ma almeno evitare abbagli da categoria inferiore dopo un girone di serie a è il minimo indispensabile per chi vuole dimostrare di meritare questi palcoscenici. L’Unione ha deciso di giocarsela, due punte e mezza, un centrocampo di qualità, buon ritmo e pressing alto, ma se poi si viene infilati puntualmente dopo pochi giri di lancetta i programmi, gli schemi, il lavoro viene preso e buttato in pattumiera cercando di riciclarlo in qualcosa di accettabile. Ed è un peccato, fa grande rabbia, perché avremmo voluto vedere una squadra lottare alla pari almeno per un po’, per poi gustarsi l’effetto che avrebbe fatto mantenere il punteggio in bilico. Ed invece per quanto non sia cortese gettare la croce addosso ai singoli questo match non può esimerci dal farlo, alla luce di un punteggio deciso troppo clamorosamente dalle gaffe difensive di uno Svoboda totalmente irriconoscibile e di un Mazzocchi che palesa una volta di più la propria scarsa predisposizione in fase difensiva. Certo davanti non avevamo più l’Entella dello squalo Capello, ma Ibra, Leao ed un Theo Hernandez in versione aliena, ma a questo ormai dovremmo aver iniziato a fare il callo. Ed invece l’ennesime amnesie in avvio dei due tempi a questo punto iniziano a diventare una prova evidente di un approccio che a questo punto necessita di un’analisi psicologica piuttosto approfondita . Perché se è vero che questa squadra abbia un grande carattere capace di rimettere in piedi partite compromesse, è innegabile come iniziare i match con lo svantaggio sia un fattore che una compagine come la nostra non può di certo permettersi. In mezzo a cotanta difficoltà ci sono però anche barlumi di speranza, impersonificati dal buon esordio del francese Cuisance, apparso tecnicamente di un altro pianeta rispetto ai suoi alter ego del girone d’andata e presente con continuità nella manovra veneziana. È piaciuta anche la voglia di lottare di Thomas Henry, nonostante le rare situazioni in cui ha avuto la possibilità di creare qualcosa. A corrente alternata Aramu, totalmente non pervenuto Okereke, lontanissimo dai suoi giorni migliori. Ma il quadro che dipinge la prestazione odierna è quello di un VeneziaMestre che possa trovare la quadratura tattica con questo modulo in sfide più alla portata, sebbene la pulizia mentale sia fattore imprescindibile se si vuole portare a casa questa salvezza. All’andata fui paradossalmente molto più deluso perché vidi una squadra totalmente rinunciataria e priva di consapevolezza; oggi di certo non posso dire di essere felice, ma la sensazione è che i ragazzi di Zanetti abbiano comunque compiuto quel salto di qualità dal punto di vista dell’autostima che alla lunga può produrre punti anche attraverso il bel gioco. Non è certo il momento della depressione, questa squadra è viva e con enormi margini di crescita, ma di sicuro l’ultimo mese non può lasciare sereno il popolo arancioneroverde. C’è bisogno di più, c’è bisogno di concentrazione, cattiveria e maggior qualità in ogni reparto. E c’è bisogno che arrivino in fretta perché le vacanze sono terminate, e domenica si giocherà un match fondamentale. Mentre l’altra grande sfida è ancora tra le mani di Mattia e Paolo, almeno fino a fine mese.

Avanti Unione!