“Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner”, prima puntata della nuova rubrica di TVS!

21.03.2021 12:36 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
“Tutti gli uomini di Paul Kalkbrenner”, prima puntata della nuova rubrica di TVS!

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MONZA - VENEZIAMESTRE 1-4

PAURA E DELIRIO AL BRIANTEO

“IL canal, chi ga sciugà IL canal?”. Per anni queste poche parole in veneziano maccheronico sono state la condanna di centinaia di veneziani. Qualsiasi turista italico non si riteneva abbastanza simpatico se non ripeteva lo spiritosissimo motto per tutta la durata della sua visita in isola. Al tempo stesso, non appena si varcavano i confini della provincia, chiunque, appena saputa la tua provenienza, sentiva l’irrefrenabile desiderio di ripeterti l’insopportabile cantilena. Chiudiamo ora per un secondo gli occhi e immaginiamo di essere monzesi. Con cosa potrebbero mai essere setacciati i maroni di un monzese da uno dei non moltissimi turisti in visita alla città? Berlusconi, certo, ma oltre ad essere cosa recente, possiamo dire di averlo fatto già abbastanza. Il Gran Premio allora. Ok, ma fa ridere il Gran Premio? No, direi proprio di no. Ed ecco allora spuntar fuori un’altra condanna, che questa volta però coinvolge non un borgo, per quanto metropolitano, e nemmeno la sola Monza, ma decine di migliaia di giovani e non più giovani. I promessi Sposi, ovvero il libro che ha decisamente fatto naufragare qualsiasi interesse verso la scuola e la letteratura italiana di generazioni di studenti degli ultimi cento anni almeno. La storia della Monaca di Monza non è altro che una versione di un Posto al Sole in salsa letteraria, con un punto a favore e sfavore rispetto all’eterna soap opera napoletana: è certamente più breve ma al tempo stesso impossibile da evitare. Deve essere stato senza dubbio questo insopportabile ricordo scolastico ad aver fatto maturare nei nostri condottieri oggi una solenne voglia di rivalsa. Scesi in campo con moltissime defezioni, al cospetto di una corazzata costata più o meno come le nostre ultime trentacinque sessioni di calcio mercato (per intenderci da Dal Cin in poi), i nostri ci hanno regalato una di quelle giornate da incorniciare, da raccontare e da tramandare. Certo, tutto è diventato più facile quando al sesto, appena messo il muso fuori dall’area, Aramu, sceso in campo con una caviglia giocattolo, riceveva dal cosciuto Di Mariano e scaricava in rete. Vero, tutto diventava ancora più agile quando Fiordilino cercava di rubare fuori tempo massimo il ruolo di Totti a Castellitto e scudisciava una palla sublime per Baby shampoo Johnsen, oggi semplicemente imprendibile; il nostro nibelungo norvegese prima la sparava addosso all’orso grizzly estremo difensore del Monza, poi, sul pallonetto di Aramu aveva se non altro il buon gusto di abbatterlo. Sarebbe stato gol da annullare, ma c’è da dire che Lumber Jack nulla avrebbe potuto anche senza ricevere una ginocchiata in faccia. Poco prima, il Monza aveva avuto una qualche reazione, con la nostra difesa che ispirava la sicurezza di una passeggiata notturna con un rolex al polso a Medellin. Tutto inutile. Il secondo tempo era poi un assolo arancioverde. Abedì Maleh portava la capacità polmonare nella terza dimensione. Ferrarini, che ricordavamo per la sua foto in campo Santa Margherita di fronte al “Rosso”, e una faccia pulita di giovane frequentatore dei mercoledì universitari, sfornava una prestazione da “Theo Hernandez scansati per favore”. Arrivava quindi pure il terzo di Aramu, su rigore. Apoteosi. Ma siccome l’unica partita dell’Unione in decenni di carriera in cui non ho sofferto è stata un’amichevole contro il temibile Cipriano Ca’Tron, ecco subito dopo arrivare il gol del Monza, con un tiro da fuori su cui i riflessi di Pomini sembravano quelli di Nainggolan a capodanno. Pazienza, meglio tenersi per altre occasioni. Quando poi il Justin Timberlake di Skien timbrava la traversa interna dopo l’ennesima sgroppata alla Varenne, i più terribili presagi iniziavano ad obnubilare le nostre menti. Ci pensava invece Esposito a timbrare il suo primo gol unionista, con un balletto degno del miglior Billy Elliot seguito da una rasoiata a bersaglio. Delizia. Apoteosi. Urrà. Una vittoria meravigliosa degli Zanetti boys, una giornata come noi tifosi, avvezzi alla coprofagia ben più di quella attribuita da una ingrata leggenda metropolitana a Gianni Morandi, raramente avevamo vissuto. E non c’è Cesco, canal, monaca di Monza o compito in classe che potrà rovinarla. Grazie di cuore ragazzi, stiamo vivendo un sogno. AVANTI UNIONE

IL PAGELLONE

POMINI: chi l’avrebbe mai detto? Il VeneziaMestre va nella tana del lupo Monza e dà l’impressione di poter giocare anche senza portiere. Albertone osserva, annuisce, applaude, sorseggia un Lagavulin, e quando proprio ce n’è bisogno ci mette il guantone. Subisce un gol su una rasoiata che passa attraverso più gambe che fili d’erba. Si poteva prendere? Forse. Pazienza. DON ABBONDIO voto 6,5

MOLINARO: il mister lo rispolvera dalle oscure profondità della panchina e lui mette in campo tutta la solidità e l’esperienza che ci si aspetta. Invecchia meglio delle buone bottiglie. SAMBUCA MOLINARO voto 6,5

MODOLO: il capitano ci tiene ad essere della partita e scende in campo con la tignosità di mille uomini, dominando l’area di rigore a suon di zuccate, sportellate e lucidità. Al Monza concederebbe al massimo una calorosa stretta di mano a fine match, ma le regole anti covid negano anche quella. GRISO voto 7 - SVOBODA: entra nel finale per mostrare i muscoli scolpiti e farsi una bella doccia. S.V.

CECCARONI: torna subito sui suoi livelli e la difesa arancioneroverde assomiglia di nuovo a Fort Niagara. Un paio di disimpegni sballati ma regge la pressione meglio di Ibra che balbetta disinvolto a Sanremo. ACHILLE LAURO voto 6,5

FERRARINI: è ben vero che tenere fuori Mazzocchi è una scelta difficile, ma il ragazzo della Fiorentina entra con una marcia da F1 degna del suo cognome, e infila una prestazione da far impallidire i parrucconi che ha di fronte. DON RODRIGO voto 7

TAUGOURDEAU: ennesima prova su alti livelli per l’uomo che sussurrrava i cognomi, un baluardo davanti alla difesa capace di una regia essenziale e sempre sul pezzo. PUPI AVATI voto 7

FIORDILINO: qualche giorno fa sembrava spremuto come un agrume, invece oggi si ripresenta nell’unidici titolare con la garra di un cinghiale. Disegna un assit per Johnsen che rimarrà esposto al Musèe d’Orsay assieme agli altri capolavori dell’impressionismo, e procura pure il rigore. Più di così che deve fare? METTERSI UNA SCOPA IN CULO E RAMAZZARVI LA STANZA? voto 7,5 - BJARKASON: uno sprazzo nel recupero per raccontarlo ai nipoti. S.V.

MALEH: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, e siccome presto non ci sarà, bisognerà sbrigarsi ad inventarcelo, magari incrociando un cavallo delle steppe con un ornitomimidae. Corsa, classe, capello fluttuante, ​prestazione da abbracci, gli manca solo il gol. PERPETUA voto 7,5

ARAMU: che dire? Tripletta e si porta a casa il pallone lasciando tutti senza parole, d’ora in poi in Brianza si ricorderanno questo nome come a Roma si ricorda il sacco di Alarico o come al Teatro Ariston si ricorda l’esibizione di Max Pezzali. UNTO DEL SIGNORE voto 9 - ESPOSITO: entra per dare continuità alla crescita delle ultime prestazioni e sfodera una mezzora da mastro prestigiatore. Una magia dopo l’altra, trova il gol danzando in mezzo all’area, ci prende gusto e continua a danzare su ogni pallone che tocca. Lo aspettavamo, è arrivato danzando. ROBERTO BOLLE voto 8

DI MARIANO: pronti via, e fa la sponda per il primo gol; poi, una partita di grande corsa, generosità e sacrificio. Ancora una volta Kekko mette in mostra una condizione fisica e mentale da monaco Shaolin. FRA’ CRISTOFORO voto 7 - MAZZOCCHI: entra e si piazza ala sinistra mettendo una grande ansia nel cuore di Brocchi e dei suoi. Non è la sua partita più brillante ma dà il suo contributo. Peccato per il giallo evitabile. INNOMINATO voto 6

JOHNSEN: la migliore prestazione del norvegese da quando è in Italia, devastante come un carroarmato contro un allevamento di polli, a Monza se lo sogneranno per diverse notti mentre brucia il manto erboso all’urlo di I want it that way. Sfortunato, prende l’ennesimo legno della sua stagione. Ma si prende un sorriso da Zanetti che sa di amor che sboccia. BACKSTREET BOY voto 8 - CRNIGOJ: scende in campo con la faccia cattiva per scoraggiare le ultime velleità brianzole. S.V.

ZANETTI: dopo una mini serie negativa trova un assetto killer nonostante le assenze e mette in campo un undici rimaneggiato ma azzeccato in ogni dettaglio dal portiere al centravanti al magazziniere. I sorrisi di cuore nel finale di gara ci regalano le immagini di un mister che sprizza gioia da ogni poro, proprio come noi! Ora la pausa e poi avanti per goderci il sogno. AZZECCAGARBUGLI voto 8