Avanti così VeneziaMestre!

11.02.2023 17:46 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Avanti così VeneziaMestre!

Aleggia un’aria diversa sulle terre della Serenissima. E’ un vento che finalmente spira di vittoria, e di consapevolezza. Quella forza invisibile che ti spinge oltre i tuoi limiti, al di là della paura. Lo si può percepire in una fame diversa, lo si respira negli aiuti al compagno, lo si nota nella rabbia con cui si ricaccia il pallone oltre lo stadio, nei rii che circondano il Penzo così da spazzare con esso i fantasmi di un insuccesso che fino a poche settimane fa sarebbe stato concreto e reale come l’inconsistenza del VeneziaMestre pre Vanoli ed Antonelli. E’ la voglia di rimanere sulle gradinate a festeggiare, ritrovandoci come popolo tornato fiero e felice di aver rincontrato la propria amata dopo mesi di forzata separazione. Non c’è tuttavia la sensazione di miracolo, innanzitutto perché il successo di oggi è solo un piccolo passo verso un destino diverso, ma soprattutto perché nel calcio, e nella vita, quando le cose vengono fatte con logica, con passione e con competenza, l’epilogo naturale è il cambio di rotta. Serviva ordine, un generale a serrare le fila, ed un direttore d’orchestra che si assumesse le responsabilità di rimettere insieme i cocci di un progetto fallito già in partenza.

Quando si scende in campo con il giusto spirito, quando non si necessita di formazioni fantasiose e monche ma si bada al sodo ed a mettere i giusti interpreti nel giusto ruolo, quando ci si scrolla di dosso quel terrore frutto di incubi interminabili, si ritrova la propria anima, si ricompatta l’ambiente, si torna a vogare nella direzione maestra. Ed è questo che ha fatto nell’ultima settimana il nuovo VeneziaMestre. Una squadra che esprime l’urgenza di rialzarsi, e la caparbietà di calarsi in una sfida salvezza come pareva impossibile fino a pochi giorni fa. E lo fa attraverso un calcio piacevole, orchestrato dal solito Jajalo e suonato da una banda che si ritrova finalmente sullo stesso spartito. Nel brillante primo tempo di quest’oggi si esaltano i movimenti degli esterni, con un Candela sempre più in crescita ed uno Zampano in netta ripresa; i polmoni di un poco appariscente Ellertson regalano un dinamismo al centrocampo che mancava come l’aria, mentre Tessman si ritrova in una giornata positiva che prima gli regala un bel gol e poi un paio di erroracci da matita rossa che tuttavia consentono lo spiraglio di ulteriori margini di crescita. Pohjhanpalo è ovunque, aiuta la manovra, lotta sulle palle alte, fornisce assist e colpisce un legno che rischiava di girare il match. Pierini entra ed esce continuamente dalla sfida, ma ha il merito di aumentare la sua concretezza tenendo in costante apprensione una retroguardia ferrarese tutt’altro che perfetta. La retroguardia arancioneroverde invece, dopo 45 minuti praticamente impeccabili si perde nella ripresa, rischiando di gettare alle ortiche l’ottimo lavoro fatto, perdendo le marcature in un paio di sanguinosissime occasioni. Da lavorare sui meccanismi in scalata di Carboni, sulla risolutezza di Ceppitelli, mentre Hristov sbaglia poco o nulla. Ma in fin dei conti, il terrore negli occhi del popolo arancioneroverde nella ultima mezzora si può anche leggere con la capacità di questi ragazzi di reagire ad una sorte che non ha girato sicuramente a favore, palesando una forza mentale che probabilmente, poche giornate fa, avrebbe portato ad un epilogo decisamente diverso. E nella mossa di mister Vanoli di alzare la squadra inserendo un giocatore offensivo come Cheryshev al posto di un mediano come Tessman nel momento di maggior pressione degli ospiti, sta tutto il cambiamento di mentalità di una squadra che vuole lasciare andare per sempre la paura ed i bassifondi della classifica. E’ una vittoria meritata, un successo che avrebbe dovuto essere più ampio e sincero se solo si riuscisse ad elevare quella cattiveria sottoporta, sfruttando meglio le praterie concesse dai biancoazzurri per tutta la ripresa e che invece ci hanno costretto ad una sofferenza che dovrà diventare un’altra lezione da mettere in saccoccia.

Ci sono i motivi per sorridere, per tornare a casa per una volta con il sorriso sulle labbra e la leggerezza nello spirito, ma nulla è stato ancora fatto. La strada sarà lunghissima e colma di ostacoli, ma quest’aria diversa, questa voglia di stare con te, questa necessità di fare pace.. ora non si molla ragazzi, ora si lotta ancor di più perché adesso avete capito cosa potete raggiungere se solo ci credete, come abbiamo fatto noi. Tutti a Pisa!

Avanti Unione!