Ben svegliato VeneziaMestre!

01.10.2022 23:52 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Ben svegliato VeneziaMestre!

Eccolo il VeneziaMestre che stavamo aspettando da mesi. Eccola la squadra che in un pomeriggio di magnifico sole riesce a riaccendere l’entusiasmo di una piazza che stava scivolando sempre più in bilico tra depressione e ribellione. Ecco finalmente una prova logica, semplice e concreta. Eccolo quell’insieme di buoni calciatori che riscoprono il piacere di lottare insieme per lo stesso obiettivo, compiendo il primissimo passo verso quel requisito indispensabile per sognare in grande, diventare un gruppo. E sebbene sia estremamente prematuro quanto futile parlare di svolta, la sensazione è quella di un grande puzzle che per la prima volta da mesi sembra aver posizionato una tessera al posto giusto. E pazienza se la grande prova dell’Unipol Domus evidenzia paradossalmente le incongruenze di un mercato estivo piuttosto incomprensibile, ci sarà il tempo per analizzare il senso di una rosa costruita per un modulo che evidentemente sembra aver già fallito. Oggi ci godiamo il gusto antico di una vittoria, anzi, di un trionfo. Poiché la superiorità tecnica, fisica e tattica degli arancioneroverdi, in particolare nella ripresa, è stata definitiva ed umiliante per i padroni di casa, totalmente inermi di fronte alla marea veneziana che se nella prima frazione è stata arginata da vento e fortuna, nei secondi 45 è deflagrata in un calcio verticale ed un pressing asfissiante, con i sardi annichiliti da un’Unione straripante.

E’ la vittoria di Javorcic, già sulla graticola dopo la confusione tattica dimostrata nelle prime giornate, ma capace di saper tornare sui propri passi, lavorando in queste due settimane su testa, gambe e lavagna. E’ il successo di Cheryshev che nell’arco di un paio di giri di lancette si prende copertina e timone del VeneziaMestre. E’ la vittoria di capitan Modolo, unico, vero, baluardo di venezianità rimasto e dispensatore di quella fame di rivalsa che dev’essere combustibile dei sogni lagunari. Ed è la vittoria degli 85 unionisti accorsi in Sardegna nonostante il momento, nonostante lo sconforto, nonostante la censura, nonostante la voragine tra tifoseria ed alta dirigenza, nonostante.. Perché la critica, la contestazione, persino la rabbia è sempre e solo sintomo di passione, di amore puro, di gelosia. Ed il gioco di salire e scendere dal carro lo lasciamo volentieri a chi crede di avere ogni verità in tasca, perché tanto, in fondo, noi saremo sempre qui, su questi gradoni, a perdere voce e fiato per un’idea, per un’identità. La sola cosa che conta.

E così finalmente si può tornare a scrivere di pallone, di un 3-5-2 che sembra l’abito giusto per questa creatura, di una difesa che al netto dei continui brividi sui calci da fermo, si riscopre compatta ed attenta. Di una mediana che se la gioca alla pari con rivali di puro passaggio in questa categoria, seppur ancora timida  nel tentare giocate più incisive e rapide. Di due esterni che dimostrano gamba e qualità e che bisognerà preservare in ogni modo, almeno fino al mercato invernale. Ma soprattutto di un attacco esplosivo, costantemente pericoloso e ben assortito, che ha palesato diversità di soluzioni offensive ed ottima propensione nel cercare la porta. La svolta tattica è anche figlia del riposizionamento di Cuisance, finalmente tornato al centro del gioco, anche se troppo impreciso per un giocatore del suo talento. Ma è l’ingresso del russospagnolo ad ovviare anche a questi errori, andando a colmare quei problemi di concretezza che rischiavano di lasciare sul terreno sardo altri meritatissimi punti.

Starà ora al mister ed alla società mantenere i ragazzi con i piedi ben piantati a terra. E’ stato fatto solo il primo step di un percorso lungo e tortuoso in una categoria al solito pazza ed imprevedibile. E non ci sarà troppo tempo per cullarsi su allori di cui avevamo dimenticato persino il profumo, sabato infatti arriverà un Bari in forma smagliante, la prova perfetta per capire se quello di oggi è fuoco fatuo o preludio di paradiso.

Avanti Unione!