Benvenuto in serie A, VeneziaMestre!

22.08.2021 23:29 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Benvenuto in serie A, VeneziaMestre!

L’importanza della forma. La sostanza delle proprie idee. Il coraggio di esporle. E’, ancora, il VeneziaMestre di Paolo Zanetti. Da questo bisogna ripartire, questo ciò che dobbiamo portare a casa. Non è molto, lo so. Ma è anche consolante l’idea di tornare da Napoli con dell’amaro in bocca, con quella sensazione che in effetti, avremmo potuto osare di più. Ma è mancato il coraggio e l’intensità giusta, proprio nel palcoscenico più importante, proprio quando avevamo poco, se non nulla, da perdere. Resta però una prima volta degna delle attese, con il sapore di serie A riscoperto dopo una vita, con quei riflettori ad illuminare i sogni di un intero popolo. Nei boati del Diego Maradona abbiamo riscoperto cosa significhi il vero calcio, assaporando in pieno tutta la sua atmosfera, ed assimilando fino alla fine quel che è successo solo pochi mesi fa.

Purtroppo, il risveglio non è stato dei più dolci. Un approccio serio e convinto sembrava aver scompigliato le carte di un Napoli meno deciso del solito. La sciocchezza in mondovisione di Osimehn ha amplificato le speranze del popolo arancioneroverde che per la prima volta ha iniziato a credere nell’impresa. Ma a non farlo con troppa convinzione è stata sfortunatamente la squadra, che è esplosa nella sua insicurezza nelle giocate di un timoroso Di Mariano e nei brividi del possesso basso di Maenpaa e soci. Mentre i padroni di casa rifiatavano è mancato il cambio di ritmo, nonché un protagonista capace di suonare la sveglia tra i lagunari. La retroguardia sicura della prima frazione ha concesso una trama compassata ai ragazzi di Zanetti, poco ficcanti nelle giocate decisive. Con il passare dei minuti si è mostrata sempre più lampante la mancanza di qualità di alcuni suoi elementi, mentre faceva da contraltare un Napoli che sfoggiava diamanti a getto continuo. Il doppio blackout è costato due penalty che evidentemente hanno deciso il match. Il Veneziamestre pur rialzando la testa dà poche volte la sensazione di poter far male, ma regala frammenti di idee, barlumi di un gioco che alla lunga potranno regalarci punti e godimenti. Il due a zero di Elmas è perfezione pura, classe ed eleganza, tutto ciò di cui ci eravamo totalmente scordati. E’ un colpo da KO, e l’Unione non si rialzerà più.

Spaventa la leggerezza del centrocampo arancioneroverde; allarma la proprietà di carisma di alcuni nuovi elementi. Preoccupa la poca velocità di manovra nonostante l’uomo in più. Ma rende ottimisti la concentrazione del reparto arretrato, che non sempre dovrà affrontare sfide così impegnative. Ci fa ben sperare la prestazione di un Heymans di livello e di testa; ci fa sognare aver già rivisto l’impronta del mister, palpabile ed indelebile nonostante gli errori. Un Johnsen fumoso ma in costante crescita nei 90 minuti ci apre ad orizzonti diversi, ora che due terzi dell’attacco verranno di certo modificati.

La carta carbone del VeneziaMestre che verrà, disegna una squadra, contratta, nervosa, a tratti banale e decisamente poco convinta, ma una squadra. C’ è moltissimo da fare ed un mondo da conoscere, ma siamo andati a Napoli senza mai subire un forcing, provando a controllare ritmo ed emozioni, trovandoci improvvisamente in un ruolo che non c’aspettavamo, subendo l’impatto della prima volta.

I ragazzi in divisa oronera si meritano la nostra spinta, quella di due città che questa sera hanno riscoperto la propria squadra di pallone, che si sono ritrovate unite nel tifare non solo uno sport, ma un’ideale. Il cammino è appena iniziato, le difficoltà saranno innumerevoli, ma chissà perché, io ho ancora le stesse, intense, sensazioni della stagione passata. Avanti fioi.

Avanti Unione!