Così non ci basta presidente

30.05.2022 16:51 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Così non ci basta presidente
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Vede signor presidente, noi conosciamo la nostra dimensione, ed anche se non ci crederà, siamo persino consci delle nostre enormi potenzialità. Per cui le siamo grati di aver finalmente messo il suo volto in prima pagina assumendosi oneri ed onori di quest’ultima stagione tutt’altro che entusiasmante. Solamente ci aspettavamo qualcosa di più, ecco. Perché in effetti sono diversi i punti da lei toccati che ci lasciano perlomeno dubbiosi sul nostro futuro. Iniziamo da quello più doloroso, l’addio di Mattia e Paolo per esempio. Lei ha parlato di un nuovo modo di fare calcio, collegiale, democratico, quello che insomma era già iniziato la scorsa stagione, quando il lavoro di Collauto era stato di certo condiviso da Poggi e Speggiorin e alimentato dalle intuizioni di Menta. Ovviamente tutto passava dal suo benestare che nella precedente annata sembrava arrivare con maggior “leggerezza”. Tutto ciò ha portato l’Unione in serie a e Mattia ad essere nominato miglior Ds del torneo. Cos è dunque cambiato con la promozione? Collauto si è impuntato a prendere le decisioni in modo troppo autocratico per i suoi gusti? Oppure i nomi proposti dal giudecchino venivano puntualmente bocciati da lei? Sarebbe carino che lo avesse specificato in conferenza stampa, almeno per permettere ad una tifoseria al limite dell’esaurimento nervoso di capirci qualcosa. Anche perché, di sicuro, al momento, è che quella di puntare su gente come Ebuhei, Peretz, Okereke, Busio e Tessman non sembrerebbe essere esattamente una strategia portata avanti a testa bassa da Mattia, o no? Allora è un problema di strategia, di incompatibilità tra i ruoli, ci sta. Ma dove pensa di trovare un Ds “esperto che conosca la categoria” e che sia disposto a contare meno del 25% sulla costruzione della squadra ma a doversi assumere la totale responsabilità in caso di fallimento? Poi c è la questione Poggi, da lei liquidata affermando che non aveva nulla a che fare con la scelta su Collauto. Ma il risultato è che una bandiera è stata cacciata mentre l’altra se ne è voluta andare, ed in entrambi i casi non si è bene capito il perché.. 

Capitolo allenatore: zorro, l’uomo del miracolo e colui che era riuscito a convincere di rimanere in laguna nonostante le molteplici e vantaggiose offerte. Colui che aveva difeso anche in seguito alla sfilza interminabili di sconfitte, l’uomo che però era stato abbandonato nel momento più complicato della stagione. Lo ha esonerato “per far assumere le responsabilità ai giocatori”, ottimo. Direi che la risposta della squadra non è stata quella che si aspettava considerato che l’unica partita che contava, quella di Salerno, si è tramutata nell’ennesima prestazione inqualificabile. Quindi che si fa quando si ha sotto contratto un mister ricercato da mezzo stivale, innamorato di questi colori e che evidentemente non può essere imputato a colpevole numero uno della retrocessione? Non meritava una risposta il popolo arancioneroverde che ne richiedeva a gran voce la riconferma anche per il prossimo anno? Altro silenzio. 

Ed il nuovo mister presidente? Ha parlato di un allenatore che conosce la categoria, di esperienza. Eppure sappiamo benissimo che c’è stato più di un sondaggio col tecnico Italo venezuelano che di serie b ne aveva vista poca poca, e che fortunatamente è saltato per una serie di motivi. Ora sta uscendo il nome di Javorcic, un nome interessante e stimolante, ma un altro che di cadetteria non può certo definirsi un maestro. Inizia a capire come una piazza già in fermento fatichi a comprendere la direzione? Perché poi subentra la questione dei Bond, che appare come l’unica cosa veramente fondamentale che interessi a questa società; il che fa sorgere ulteriori timori in un popolo che aveva evidentemente frainteso quando a settembre aveva dichiarato che la società avrebbe investito interamente i 5 milioni necessari al completamento del Taliercio, mentre ora si cercano nuovi e coraggiosi investitori. Per carità, noi di economia capiamo pochissimo, anche se conosciamo il nostro paese e sappiamo come raramente le privatizzazioni (termine che sembra avere diverse similitudini con ciò che state creando) abbiano portato dei grandi risultati, specialmente se lo scopo dei prossimi anni sarà restituire quel denaro ai finanziatori, anziché tornare nel calcio che conta.. 

Parentesi Mazzocchi: qua mi sembra piuttosto chiaro che qualcosa non torni. Ha dichiarato che il giocatore aveva chiesto la cessione per tre volte in un anno e mezzo, ma se così fosse, che bisogno avrebbe avuto il suo procuratore di rilasciare quelle dichiarazioni in cui accusava lei e la sua società di non aver voluto premiare il ragazzo con un nuovo contratto? Delle due, una. O il ragazzo si era impuntato per partire, oppure avete preferito Mateyu ed Ebuhei ad un giocatore che in campo avrebbe messo l’anima. Dopo la sua conferenza stampa, nemmeno questo è così chiaro. 

Ultimo ma non ultimo punto, un problema che paradossalmente lei non definisce tale. Il marasma sul brand, sui social, sul merchandising, sulla distanza tra la società ed il suo popolo. Per quanto abbia vissuto a migliaia di kilometri di distanza questa annata da incubo, credo che le sia giunta la voce di una città piuttosto sconcertata per il metodo greco-americano di fare calcio. Una parola signor presidente, avrebbe potuto dirla.. altrimenti si ha questa leggerissima percezione che per “famiglia” lei intenda solamente chi le s’inchina davanti. Sa com’è, i veneziani usavano farlo accompagnando il gesto con il saluto “sciavo vostro”, ma quando si sentivano mancare di rispetto, sapevano farlo capire bene. Ci pensi, è ancora in tempo. 

Insomma pres. Innovazione, inclusione, ambizione. I tre pilastri nel nuovo venezia Fc. Ci perdonerà presidente, ma finora non si è inventato granché, l’inclusione sarebbe carino capire di chi visto che state acquistando giocatori e scegliendo l'allenatore senza un vero Direttore sportivo, per l’ambizione staremo a vedere.. 

In bocca al lupo ed avanti Unione!