Un altro dolore per il VeneziaMestre

16.01.2023 20:58 di Manuel Listuzzi   vedi letture
Un altro dolore per il VeneziaMestre

Un vero peccato. Una rabbia enorme. Dopo un match in cui finalmente si è vista un’Unione con personalità, voglia e carattere, è la maggior convinzione ed esperienza dei rossoblu ad avere la meglio, dimostrando così, ancora una volta, come i giocatori che conoscono la categoria, che sanno stringere i denti e che sono abili a sfruttare le palle sporche facciano ancora la differenza in questa Serie B. Ed è desolatamente frustrante uscire ancora una volta sconfitti per i dettagli, quelli che ti fanno perdere la marcatura in area (Svoboda) oppure sbagliare facili e decisivi appoggi sottorete (Haps). Gira contro la fortuna, senza dubbio, ma una squadra deve saper leggere i momenti del match, quelli che magari ti fanno indietreggiare senza però affondare, o quelli in cui ti si aprono degli spazi che purtroppo non si ha il coraggio di colpire. Sarebbe bastato quel pizzico di cattiveria in più, quell’attenzione che decide sfide preparate bene come questa. Possiamo quindi parlare dei passi avanti, di un VeneziaMestre messo bene sul terreno di gioco, della crescita importante di Busio e Ceppitelli, per distacco i migliori in campo, ma alla fine per battere gente come Strootman e Coda serve di più, quel qualcosa che a questo punto del torneo possiamo dire non appartenere al repertorio di molti dei nostri ragazzi. Sono apprezzabili le parole del mister sulla rosa a sua disposizione, ma mentre scivoliamo miseramente in coda alla classifica non possiamo più ignorare gli errori dell’esterno ex Feyenoord, come dei vuoti tecnici che Tessman lascia intravedere una giocata si ed una no. Non può bastare questo attacco a corrente alternata, nonostante un Pierini in crescita ma che raramente da la sensazione di poter risultare decisivo, mentre il bomber finlandese necessita di una squadra che occupi maggiormente l’area avversaria, anziché la solitudine a cui è stato costretto nella ripresa. Nonostante una bella prestazione gli arancioneroverdi non ci lasciano mai vivere serenamente le mezzore finali quando in bilico, e la sensazione è che sia proprio un deficit endemico di un gruppo ormai rassegnato nel dover subire l’episodio negativo ad ogni partita. Il Genoa non è mai apparso superiore, non ha mai dato l’impressione di poterci schiacciare, eppure, dopo il miglior primo tempo di stagione, si è arretrati paurosamente, sbandando raramente, ma concedendo ai padroni di casa quella speranza di fragilità che tanto cercavano. Certo è che comunque ci gira tutto male, compreso il paio di episodi dubbi in area ligure che a parti invertite possiamo dire sarebbe stata oggetto di sicura rivisitazione..

Abbiamo visto un VeneziaMestre con personalità ma non basta, perché è nella cattiveria in cui si esce da un contrasto, nel cinismo in cui si attaccano gli ultimi venti metri, nella capacità di mettere il petto in fuori quando gli avversari cercano la provocazione, che si vincono partite come queste. E’ da questo che bisogna provare a tirare fuori quella rabbia che ci può far uscire dalla melma, è lavorando nella testa di una squadra che ancora pecca terribilmente di autostima che si deciderà il nostro torneo. Io ho pochi dubbi sul fatto che sia stato scelto l’uomo giusto per farlo, ma ora serve decisamente qualcosa nel mercato per evitare una seconda, drammatica, retrocessione. Le prossime due sfide casalinghe segneranno il nostro futuro, forza popolo unionista, dipenderà anche da noi dimostrare se meritiamo ancora questi palcoscenici o se saremo i primi ad arrendersi.

Avanti Unione!